Restaurare (o ristrutturare) edifici civili come condomini, ville, rustici ed appartamenti, significa intervenire adeguatamente migliorando il valore dell’immobile grazie allo sviluppo di tecniche innovative.
In particolar modo s’intende aumentare l’efficienza energetica controllandone anche il rischio sismico e l’intera sicurezza dell’edificio. Non solo, il restauro rappresenta un’occasione per rivoluzionare esteticamente l’abitazione secondo i propri gusti personali, creando l’atmosfera giusta.
Il restauro richiede il coinvolgimento di tecnici esperti come ingegneri, architetti ed artigiani che operano in maniera ottimale e assicurano il risultato desiderato dal padrone di casa.
Un elemento fondamentale è la valutazione dei materiali da utilizzare per la ristrutturazione: in base alla parte dell’edificio da restaurare vengono scelti i prodotti appositi considerandone il costo, la resa (durata e resistenza) e le caratteristiche fisiche. La scelta inoltre va effettuata nella fase progettuale del restauro.
I materiali di restauro più utilizzati in edilizia sono il cemento, il legno, l’acciaio ma anche i materiali lapidei, il vetro ed i biomateriali. Esistono materiali adeguati per le finiture ed altri specifici per la realizzazione di elementi strutturali: è consigliato pertanto affidarsi ad un esperto del settore che sappia guidare il cliente nella scelta migliore soprattutto nel rifacimento di pareti o della copertura.
Materiali sostenibili per restaurare edifici civili
Oggi si considera dapprima la sostenibilità del materiale stesso, oltre che la sua resa insieme alla caratteristica fisica e al costo. Scegliendo materiali sostenibili si riduce l’impatto ambientale permettendo inoltre una maggiore sicurezza agli inquilini che abitano l’edificio, senza l’emissione di alcuna sostanza nociva nel rispetto della salute collettiva. Nel complesso i materiali sostenibili hanno un’origine naturale ed una provenienza locale: nell’isolamento sono molto considerati il legno, il sughero, la lana di pecora o la cellulosa mentre per le finiture interne sono preferibili il cotto, il bambù e i pavimenti di origine vegetale. Ciascun materiale viene certificato grazie a particolari etichette specifiche che attestano il loro livello di sostenibilità.
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