Le ultime novità in arrivo sul Bonus facciate 2022 prevedono il rinnovamento della detrazione fiscale ma con una probabile riduzione della percentuale di rimborso.
Dal 1° Gennaio 2022 il Bonus scenderà dal 90 al 60%: una diminuzione drastica che renderebbe meno conveniente accedere all’agevolazione. In Senato è in corso la discussione sulla Legge di Bilancio 2022 cercando di mantenere la percentuale al 90% ma per effettive precisazioni bisognerà attendere il voto sugli emendamenti.
Il Disegno di Legge di Bilancio 2022 attualmente prevede di rinnovare fino al 2024 il pacchetto dei bonus fiscali per chi effettua lavori in casa, garantendo fino al 31 Dicembre 2022 il Bonus facciate.
Vi è in ballo la possibilità di prorogarlo al 90% fino al 30 Giugno 2022 e ridurlo al 60% dal 1° Luglio al 31 Dicembre 2022. C’è chi propone di prorogare il Bonus facciate del 90% fino al 2023, per poi ridurre la percentuale gradualmente: al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
Sarà fondamentale attendere la definitiva pubblicazione della Legge di Bilancio per le dovute conferme.
In cosa consiste
Il Bonus facciate consiste nella detrazione pari al 90% sugli importi per il rifacimento delle facciate esterne del locale, al fine di migliorare le prestazioni energetiche.
Non prevede limiti di spesa e per potervi accedere bisogna realizzare interventi di recupero (o restauro) sulla facciata esterna dell’edificio: sono ammessi interventi di tinteggiatura e pulitura a patto che gli immobili si trovino in zone (A e B) individuate dal decreto ministeriale, seguendo le normative regionali e comunali. Diverse sono poi le tecniche che vengono messe in pratica per la manutenzione delle facciate da parte delle aziende edilizie come Top edilizia Service.
La detrazione del Bonus facciate al 90% viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Chi può accedere al Bonus facciate 2022
Possono usufruire del Bonus facciate 2022 tutti i contribuenti residenti e non, che possiedono l’immobile in base ad un titolo idoneo e sostengono le spese per l’esecuzione degli interventi.
Il contribuente deve essere proprietario del locale e detenere l’immobile in base ad un contratto di locazione regolarmente registrato ed esprimere il consenso sull’avvio dei lavori.
Dunque sono comprese persone fisiche, enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciali, società e i familiari conviventi del detentore dell’immobile (coniuge, parenti entro il terzo grado).