Il tetto, quale parte essenziale della propria abitazione, nel corso del tempo puó andare incontro ad intemperie climatiche che richiedono lavori di manutenzione ed il montaggio di tegole nuove. La posa delle tegole è un processo che richiede le dovute accortezze per evitare problematiche complesse. La domanda che sorge spontanea è: come vengono montate le tegole?
Come funziona la posa tegole
Se prendiamo in considerazione le tegole portoghesi, come le piú apprezzate e diffuse sul mercato grazie alla loro forma e resa estetica, il primo passo da compiere è la sistemazione della struttura di listelli sulla quale verranno posate. I listelli possono essere realizzati in legno o in metallo: l’elemento fondamentale è che le due file siano parallele e distanziate oltre che distanziare i listelli consecutivi di una stessa fila di almeno 3 centimetri.
Successivamente si procede con la disposizione delle tegole che prevede di iniziare dal margine destro in basso della falda del tetto. Le prime tre tegole si posizionano sovrapponendole al bordo superiore, con la parte incoppata a destra, per poi continuare secondo uno schema diagonale.
Per fissare le tegole, sono necessari chiodi o viti che vengono fatti passare nei fori appositi sulla tegola. Una volta terminate le due falde, il tetto viene sigillato con i colmi che vengono bloccati alle ultime file delle tegole mediante una malta.
Le diverse tipologie di tegole
La tegola puó essere realizzata in diversi materiali come laterizio, legno, cemento, metallo e terracotta. Sicuramente tra tutti, quello piú diffuso è il laterizio: esso si divide in coppo fiorentino e l’embrice (tegola romana).
Il coppo è la tipologia piú utilizzata soprattutto in Italia poiché presenta una forma curva con sezioni diverse alle estremità che gli permette di avere nel complesso una forma a canale rastremato. La tegola romana invece ha una sagoma piú piana con i bordi dei lati lunghi e rialzati.
Oltre a queste due tipologie vi sono anche la tegola portoghese che presenta una parte piana ed una tonda, e quella marsigliese che favorisce lo scorrimento delle precipitazioni.