Può sembrare banale, ma gli ultimi due anni segnati dalla pandemia e la guerra in Ucraina hanno ostacolato il settore edile.
Tra i fattori che hanno portato a un rialzo dei costi di ristrutturazione c’è la scarsità delle materie prime e il conseguente aumento del loro costo. Un problema noto che il governo ha cercato di arginare con il decreto aiuti.
Nell’articolo di oggi, Top Edilizia Service racconterà l’aumento dei costi di ristrutturazione e come agire.
Costi ristrutturazione: quali paesi sono stati colpiti
La crisi del settore edile è piuttosto estesa in tutto il mondo. Problemi simili sono stati riscontrati in paesi come Germania, Francia, Regno Unito. Negli Stati Uniti la Federal Reserve di Saint Louis ha riscontrato un aumento del 70/80% dei costi delle materie prime rispetto ad aprile del 2020.
In Italia non si ha solo il problema del costo delle materie prime infatti, ma anche un sovraccarico di richieste dovuto al bonus facciate e al superbonus 110%.
L’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) sostiene che la guerra commerciale tra le grandi potenze economiche come Cina e Stati Uniti ha condizionato il mercato. Tra i fattori che hanno portato a un aumento dei costi della ristrutturazione, entrano anche la speculazione finanziaria e l’aumento dei costi di trasporto.
Perché i costi delle materie prime stanno aumentando?
Già alla fine del 2020 c’era stato un generale aumento dei prezzi delle materie prime. In molti paesi grazie alla campagna vaccinale, era iniziata la ripresa dell’economia, bloccata per un anno a causa della pandemia. Le aziende, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti, hanno iniziato a comprare enormi quantità di materiale per produrre qualsiasi cosa, dalle scarpe agli smartphone. Sono ripresi anche i cantieri di opere pubbliche e grandi operazioni immobiliari che hanno richiesto legno e acciaio in abbondanza. Le ripercussioni hanno coinvolto anche il trasporto delle merci. Con poco materiale disponibile sul mercato, il prezzo si è alzato rapidamente.
Oltre all’aumento del petrolio, molti materiali indispensabili per l’edilizia, come l’acciaio per il cemento armato hanno avuto un aumento del 150%.
Oltre all’aumento dei costi, anche il superbonus 110% ha influito sulla crisi edilizia perché ha ristretto i margini delle trattative.
In questo periodo storico, infatti, le aziende non sono libere di lavorare e fare competizione sul mercato, visto che il settore si sta saturando per effetto del superbonus 110% e il bonus ristrutturazione.