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Il bonus ristrutturazione 2022 è un incentivo per coloro che effettuano lavori di tipo edilizio in un edificio abitativo.

Il bonus ristrutturazione 2022 consiste in una detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a massimo 96.000 euro di spesa per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria. La Legge di Bilancio ha prorogato la misura, insieme a tutti i bonus edilizi, sino al 31 dicembre 2024.

Scopri tutti i dettagli nell’articolo di oggi di Top Edilizia Service.

Come funziona

Per usufruire del bonus occorre inviare una comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla data in cui si sono conclusi i lavori per gli interventi che comportano un risparmio energetico.

Si potrà usufruire del bonus ristrutturazione in tre modi:

  • detrazione in 10 anni nella propria dichiarazione dei redditi;
  • cessione del credito a terzi, banche comprese;
  • sconto in fattura.

Lavori ammessi al bonus ristrutturazione 2022

Tra i principali lavori per i quali spetta l’agevolazione fiscale del bonus ristrutturazione 2022 si hanno:

  • interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sui singoli immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • quelli necessari alla ricostruzione o al ripristino a seguito di eventi calamitosi;
  • quelli finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica
  • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi

Chi può richiederlo

L’agevolazione fiscale può essere richiesta da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o meno in Italia.

Inoltre, la detrazione può essere richiesta non solo dal proprietario dell’immobile ma anche al titolare dei diritti di godimento o da coloro che ne sosterranno le spese.

I beneficiari della detrazione fiscale nel 2022 sono:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento, ad esempio l’usufrutto;
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti che producono redditi in forma associata, alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Nel caso di un contratto preliminare di vendita compromesso, chi ha comprato l’immobile può usufruire del bonus se:

  • è stato immesso nel possesso dell’immobile;
  • esegue i lavori di ristrutturazione a proprio carico;
  • è stato regolarmente registrato il compromesso.

L’agevolazione fiscale sui lavori di ristrutturazione può essere richiesta anche a per le spese sostenute per l’acquisto di materiali da chi esegue lavori in proprio sull’immobile.

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