A partire dal primo gennaio 2023 anche il bonus ristrutturazione subirà delle variazioni.
Nell’articolo di oggi, Top Edilizia Service parla delle novità relative alla detrazione per ristrutturazione.
Detrazione per ristrutturazione, cos’è
In generale, questo bonus, esteso fino al 31 dicembre 2024 grazie alla nuova legge di bilancio, consiste in una detrazione del 50% sull’IRPEF.
Questo significa che l’Agenzia delle Entrate restituirà la metà dei soldi spesi per la ristrutturazione scalandoli dalle tasse nei successivi 10 anni dall’intervento.
Come funziona la detrazione per ristrutturazione
La spesa massima detraibile è di 96 mila euro per unità immobiliare. Quindi, se si dovesse spendere una cifra maggiore, su quella spesa eccedente non si otterrebbe alcun beneficio ma, in questo caso, si potrebbero considerare i massimali di spesa per il risparmio energetico, che variano in base alla tipologia di intervento.
Inoltre, nel 2020, sono state introdotte due interessanti alternative:
- la cessione del credito: dove, invece di aspettare 10 anni per ricevere i soldi, i crediti possono essere trasferiti alla banca o ad un altro istituto finanziario, ovviamente ottenendo una restituzione inferiore al 50% per le trattenute di interesse richieste dalla banca (40/45%);
- lo sconto in fattura che permette di trasferire il credito direttamente all’impresa che lavorerà nel proprio cantiere, oppure ai fornitori dei materiali che verranno utilizzati per la ristrutturazione.
Chi può richiederlo
Innanzitutto, non può essere sfruttato sulle nuove costruzioni, ma solo su edifici già esistenti, e non è possibile usufruirne su fabbricati a destinazione non abitativa come, ad esempio, negozi o laboratori.
La spesa può essere portata in detrazione dai proprietari o nudi proprietari della casa, dai titolari di un diritto reale di godimento come, ad esempio, usufrutto, uso, abitazione o superficie, da locatari, conviventi o familiari conviventi ecc.
Quali lavori copre
Qualsiasi lavoro si decida di effettuare, ricadrà in una delle seguenti categorie di interventi:
- “Manutenzione ordinaria” che riguarda gli interventi di edilizia più semplici rivolti alle opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli immobili, come ad esempio la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione della pavimentazione o dei sanitari;
- “Manutenzione straordinaria” che riguarda la creazione, spostamento o demolizione di muri, portanti e non portanti; la realizzazione di servizi igienici o il rifacimento degli impianti elettrico, idrico, gas, riscaldamento e climatizzazione, la sostituzione di caldaie, ecc.